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Page:Capitolo di M. Mercvrio Spetioli da Fermo (Mercurio Spezioli) 1577.pdf/18

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Et per non farui lunga diceria
 Col pugno fermo doue cala monta,
 Et doue monta cala al loco pria
Hor mi resta il ferir sol di ponta
 Ch’anch’egli dodici esser fia contato
 Che in dui sol modi par che si raffronta
Col pugno chiuso, ò fermo, ò ver voltato
 In dentro, in fuori, et trè s’en fan di dritto
 Trè altre di rouerso al mio dettato
Vna da alto à basso, et gran profitto
 Par ch’essa faccia, ma non riesce à ogn’vno
 Io l’hò prouato, et però qui l’hò scritto
L’altra à mezz’aer vien vso communo
 L’altra ne vien da basso in alto, et pare
 Et è più presta, è commoda à ciascuno
Altre trè di rouerso si puon fare
 Et l’vne, et l’altre di dentro, e di fuora
 Ferme, et voltate à dodici arriuare.
Et di mia cortesia vò dirui ancora
 Che sono botte trentasei com’odo
 Con taglio, et falso, et con punta che fora.
Ne se ne posson fare in altro modo
 Che non sian le medesime ch’hò detto
 Se non voglion cacciar carote, à frodo.
Hora veniam vn poco più al ristretto
 Dicendo qualche buono auertimento
 Donde l’vtil si caua con effetto.