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Page:Libro secondo (Nicoletto Giganti) 1608.pdf/2

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MOLTO ILLVSTRE, ET MOLTO REVERENDO SIGNOR COMMENDATORE PATRON MIO COLENDISSIMO.

Se per vniuersale consentimento sono reputati degni di dishonre è di pena, i disprezzatori delle leggi fatte dalli huomini, quanto più deuono essere abborriti, e gastigati i contumaci, e i trasgressori delle leggi della natura, essendo queste non per humano sapere, ò potenza in carte, ò in tauole scritte, ma da Lei medesima con lodeuole carattere di amore nel cuore de figliuoli suoi dolcemente impresse, fra molte delle quali d’inuiolabile osservanza degne, quella à me pare che sia da custodirsi, e d’osseruarsi, che legge di gratitudine vien chiamata, per non sottrarre à benefattori la gloria che bene operando meritarono di consegurre: Questa à me ha fatto intendere che si come io deuo infinitamente à V.S. per le segnalate cortesie è fauori che da Lei giornalmente riceuo, si che non potendo io rendergliene la periglia glie ne renda almeno le gratie, il che farò in ogni tempo, & in ongi luogo, à