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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/217

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da a gli Re in segno che sonno virtuosi; & debbe la loro virtu splendere como le pietre preciose che sonno nella corona, & essere senza vitio, & senza difetto como quelle pietre sonno senza iaccia; & tal corona se da al re per gravita, & per illustratione de virtu, & per chiarita de la sua vita, & per preciosita de intelletto; & debbe precedere tutti gli subditi secondo che dice il philosopho, & di tal conditione hogi pochi Re si trovano, & gli romani davano la corona a molti cavaglieri, & strenui homini gli quali non erano re, & specialiter se dava corona de oro a quelli che erano attillati, & combateano da persona a persona, & erano vincitori; & la corona aurea se dava alle regine nel testamento vecchio; & davasi la corona oleanigena, cioe de oliva a quelli che haveano procurato lo triumpho; & non erano stati nella battaglia, era la corona di oro la quale si donava ad quello che primo entrava a l'hoste, o vero lo campo de inimici; & laltra graminea se concedeva al duca che liberava l'exercito della obsidione, & la navale a quello che primo entrava alle nave de gli inimici; & la corona ederale a gli poeti; & la nostra a gli Consuli triumphanti secondo Valerio, & impero se conclude che uno re non coronato potra provocare uno coronato a battaglia che la corona non fa re, ma glie signo, & honore, et iudica la virtu la quale debbe essere unita quanta debbe essere; ma quando el provocatore fosse tyranno che venesse al regno contra iustitia si potrebbe refutare per altro che havesse iustitia nel regno; et dire; tu veni tryan-