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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/151

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spondere ala querela dela donna. et secondo uno libro antiquo dleo regno chiamato lo longobarda lege se decide che la donna per campione po combattere con lo cavaliero, ma da persona ad persona non, como che saria carico grande al vincitore de donna, & saria infamato tra cavalieri, & se perdesse peggio; perche la natura feminile non po devenire virile;: & secondo la lege civile la donna in iudicio non po per altri comparere, ne anchora po succedere alo pheudo dato per sevitio in arme personale, como che de persona non possa il suo signore defensare; & questo per la audacia virile che gli manca; benche se scriva de alcune donne illustre como fu la regina de Amazoni che combatte Pyrrho, & la regina de Austria che con exercito venne ad audire la sapientia de Salamone; & anchora la mogliere de Mithridate, quale uso la militia secondo Valerio Maximo; dando in cio Andrea de Sergnia distinctione che se la donna po tenere lo pheudo como quella maestra personalmente volere il suo signore servire, dando per exemplo dela Panthasilea, quale soccorse il vecchio Priamo ala assediata Troia; affirmando la longobarda lege che la donna accusata de adulterio; & volendo in cio iustificarse per battaglia combattera per epsa il suo marito, overo un'altro, non essendo illustre, & exercitata a l'arme come le gia nominate donne.

Se uno figliolo accepta battaglia con un'altro se per lo patre po essere prohibito. Capitulo XVI.