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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/152
Seguita de intendere se un figliolo de un gentilhomo ha guagio de battaglai con un'altro armigero, & data la disfida electo il iudice & arme;& venuti per intrare nel campo, il patre prohibisse la battaglia allegando il figliolo non potere venire a tale battaglia senza sua licentia, ne potere intrare in tal iudicio d'arme senza sua volunta per la patria potesta alquale il figliolo e submesso dimanda se tale prohibitione habia impedire la battaglia che non se faccia, decidese de no; attento che la militia fo prima che la patria potesta, & prima furono le battaglie che le lege civile che trovaron la patria potesta danno in cio pena de deportatione al patre che subtrahera il figliolo dala guerra dela republica; & questo in tempo de guerra, se e in tempo de pace la frusta publica e la pena, & consentendo in cio il figliolo sara deputato a piu inferiore grado che non se trova conducto; & anchora il patre saria punito quando debilitara il figliolo per fraude accioche ala giornata dela battaglia publica non se trova in periculo. Reputano le lege il figliolo exercitante le arme per patre de famiglia, & non essere ascripto allo vinculo della patria potesta, ante potere ad oltranza combattere quale il patre non po impedire como lo proprio honore sia piu obligatione che la patria potesta, questa e sententia delo Imperatore dove scrive de l'arte militare.
De uno che iniuria un'altro, & l'altro propulsa la iniuria, se se po venire a battaglia. Capitulo XVII.