mal grado della fortuna, percioche se ella ha potuto farmi scarso di facultà, non potra però priuarmi di quella virtù che nel corso di molti Anni, e con molte fatiche mi sono guadagnata, dalla quale hauero molta comodità per mezzo delle Stampe di far sapere al Mondo quanto io deuo à V.S. e spetialmente le ne farà chiara testamonianza il presente Libro d’Arme, nella bassezza, & oscurità dello stato mio composto, e da dolce forza della legge di gratitudine sotto il glorioso nome di Lei mio singolare benefattore portato alla luce, prendalo adunque come cosa per dritta ragione à Lei douuta, e si come ho guadagnato io molto acquistando la seruitù di V.S. così mediante quella dal Libro, non dirò più mio, ma suo apprenda il Mondo l’arte della difesa di se medesimo, e da V.S. prenda l’esempio d’innalzarsi alla gloria con l’ale della cortesia, e della nobilità. E facendole humilmente reuerenza dall’Altissimo le resto pregando maggior grandezza. Di Pisa il di 25 di Maggio, 1608.
- Di V.S. molto Illustre,
- Humiliss. & deuotiss. Seruitore
- Niccoletto Giganti Mastro d’Arme