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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/122

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sia andato à parare col pugnale slongando di terza per ferire in modo, che è uenuto à disggiongersi facendo un scoperto trà la mano della spada, & quella del pugnale, talmente, che il detto ferittore col solo abbassare della punta l’ hà ferito in quello scoperto. 75.

MA HORA SI VEDRA VNA FERITA DI PRIMA GVARDIA FATta nel diffendersi da un taglio, che ueniua à ferire per testa col parare in croce, ciò è accompagnato con spada, & pugnale insieme, laquale ferita si è fatta, perche trouandosi quello dal mandiritto nella prima, ouero seconda guardia, il ferittore è andato à trouarli la spada per di fuori con la terza guardia, & perche il ferito pigliando quel tempo, & uoltando di mandiritto per testa hà uoluto ferirlo, mentre che uoleua aquistarli la spada, ilquale ferittore, che si trouaua in terza conggiongendo il finimento di spada, & del pugnale insieme, & alzando le mani in croce hà parato di tutta coperta, & hà uoltato in tempo medesimo la punta uerso il petto nimico per sopra il finimento della spada del detto nimico slongando inanzi il passo, & così hà ferito di detta prima guardia con tenere essa nimica serrata trà la spada & il pugnale, in giusa che l’ altro, come si uede, la può con difficoltà liberare, laquale forte di diffesa è molto forte, ne uiè pericolo, che l’ armi siano disordinate dalla forza della nimica spada, uenga pure con quanto empito si uoglia, oltre il diffendere la testa intieramente per l’ una, & per l’ altra parte in un punto, se bene ferisce corto, che perciò si dee accompagnarla cò i piedi passando, che si ariuarà addosso al nimico prima, che possa liberare la spada, & per tanto si può dire, che sia una perfetta diffesa. 76.