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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/68

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contrario ci provoca con alcuna ferita; overo ci fà finte, ò chiamate: ò quando ci concede la linea retta; & tal caso non si deue perder la congiuntura di ferire il nemco.

Nel secondo modo d’opportunità è quando noi proprii la procuriamo, ma co’debiti modi, & non co’termini detti: che tali sono errori: come se ne verrà in cognitione da quello, che segue.

LUogo non è altro, che la superficie di dentro, & ultima di quel corpo, che contiene: la qual da ogni parte tocchi, & s’accosti all’estrinseca ultima superficie del corpo, che è contenuto.

Onde à nostro proposito, sarà la superdicie del corpo contrario quella, la quale toccherà da ogni parte l’estrinseca, & ultima superficie della spada, c he allhora in quello ferisce.

Et perche intorno à questa materia in due modi si suol dire, che alcuna cosa si truova in luogo; cioè; in un luogo commune della ferita sarà tutta la superficie di tutto il corpo: il proprio sarà parte della superficie, la qual per l’ordinario è quella, che manca di difesa, & che più si sporge infuori.