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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/65
cioè; del tempo futuro, detto premeditato.
Oltra à questo noi il moto al nemico; per il quale lo necessitaremo à far anchor esso un’altro moto; & per conseguente hjaueremo cognitione del tempo futuro.
Auertiremo intanto, che il mnoto, che noi faremo per dar il moto al contrario, sia di breve tempo, accioche finisca prima che’l nemico se n’accorga: & che volendo egli ferire, habbia da far maggior moto di quello, che faremo noi, in dar il moto à lui: ilche ci sarà facile, se terremo unito il corpo, che possa subito ubbidire alla volontà.
Et affine che diftintamente conosciamo il tempo: al moto, che noi facciamo con le nostre basi, applicaremo il tempo, che palesa la misura del canto, overo della musica: Et poiche potiamo trovarsi col piede manco avanti in stato, quando da quella quiete partiremo, & col diritto piede contra passando giungeremo alla quarta circonferenza, la misura di tal moto sarà di otto battute: che tanto importa una Massima.
Col piede diritto poi avanti quattro aperture potiamo fare, come habbiamo detto: & la prima è quan do ritrouandoci nel primo circolo col diritto in moto facciamo il passo sforzato; é che giungiamo alla quarta circóferenza: che tal moto è di quattro battute, come è una lunga. Ne di questo moto si ser-