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Aquì comenza la spada de armizare. Ben serà magistro chi tali zoghi sarà fare. Gli magistri sono sie e zaschuno in guarda. De coprire e ferir non sarano niente tarda. E chi più saverà in questa lor arte, de tuti lor zoghi che segueno averà parte.

In posta breve la serpentina io voio venire. Se tu non è bene armato ben te lo farò sentire per ferirte de punta meior delle altre guardie mi tegno. Perché delli tagli cum la crose mi segno e niente mi pon fare. In arme e senza arme lo voio provare.

Io son posta de vera crose che contra ti voio fare. In mi la tue punte non pon entrare. De ti me coprirò in lo passare che fazo. E de punta te ferirò senza falo, che ti e lle altre guardie pocho me pono fare. Tanto so bene lo armizare, che non posso falire lo incrosare. Che in lo passare e in lo incrosare e in lo ferire, l’arte vole a questo non falire. E rompo tute tue punte e non falirò per certo, vene oltre e tra’ voy basso la punta voi erto.

Sompno??? serpentino son lo soprano e ben armado grande punte butto subito sotto mane che son in erto e torno al piano. Una forte punta te butarò cum lo passare. Ella è mia arte che lo so ben fare, delli tuoi tagli non me curo niente tanto so in l’arte, che de grande punte io te darò grande parte.

De ferro son chiamada mezzana porta perché in arme e senza e’ fazo le punte forte. E passarò fuora de strada cum lo pe’ stancho e ti mezo una punta in lo volto. Overo che la punta e cum lo taglio entra gli toy brazi intrarò per modo che io te meterò in la ligadura mezzana, in quella ch’è denanci dipenta e nominada.