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Spada son contro ogni arma mortale, né lanza né azza né daga contra mi vale. Longa o curta me posso fare e me strengo e vegno allo zogho stretto, e vegno allo tor d’ spada e allo abrazare, mia arte si è rotare e ligadure so ben fare de coverte e ferire sempre in quelle voglio finire. Chi contra me farà ben lo farò languire. E son Reale e mantengo la justicia, la bontà acresco e destruzo la malizia. Chi me guarderà facendo in me crose, de fatto d’armizare gli farò fama e vose.


Qui cominza zogho di spada a doy man zogho largo. questo magistro ch’è qui incrosado cum questo zugadore in punta de spada dise: “quando io son incrosado in punta de spada subito io dò volta ala mia spada e sì lo fiero da l’altra parte cum lo fendente zò per la testa e per gli brazi, overo che gli metto una punta in lo volto, come vederi qui dredo depinto”.

Io t’ò posta una punta in lo volto come lo magistro ch’è denanci dise. Anchora porìa aver fatto zò ch’ello dise zoè aver tratto de mia spada subito quando io era appresso lo incrosare della parte dritta: de l’altra parte zoè d’la stancha io debeva voltare la mia spada in lo fendente per la testa e per gli brazzi, como à ditto lo mio magistro ch’è denanzi.