efferper mancare eleuati ingegni , che accefi di cofi lodeuole defiderio,dimoftreranno i fuoi chiari e degni meriti a'fecoli, che uerranno. Io per me ſono talmente infiammato delle uirtuoſe opere di V. Maeftà, che (s'io me ne conofceffin par te degno)cercheret di celebrarla con tutto ilpoter mio. Ma poi che troppofono proportionate le mieforze à cofi graue pefosfiami lecito almeno per dimostrarle parte della duo tion mia, apprefentarle hora quefta Operetta , indegna per fe Steffa , mafatta degna dal nome di V. Maestà, fupplicandola ad accettarla comefegno dellaferuitumia già dedica. tale. Nellaprimaparte dellaqualefi tratta, come l'armi non fono men degne delle fcientie . Nellafeconda poi fi ragiona qualefoffeprima o la offefa, o la difefa : & nella Terza & ultima fi elegge un folo Schermo composto di offifa , e di guardia perfettiffimo fra tutti gli altri, & fatto con pada da filo(perche di questa è intention mia di ragionare) doue riducofotto alcunipochi capi, tutta l'arte perfetta dellaſpa da,parendomi con un perfettiffimo Prencipe , non douerfi trattare cofe fe non perfette : il che io le mostrerò infatti quando le nefarà àgrado : douefperofarle chiaramente conofcere quantofia differente l'efprimere fimil cofe in fatti,
infcrittura, con che inchinandomele con ogni bumiltà e dedicandomele, refto defiderofo dellafuagratia , & della fua felicità.
Di Bologna.
Di V.
Maeftà Sereniffima Humiliß. S.
Angelo Viggiani del Montone .
