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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/259

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Se dimanda chi de loro sia il vincitore; & quale el perditore certo molto ragione se potriano adducere da luna parte, & da l'altra. Et prima per il morto che prima havea superato il vivo, & tenealo restrecto in terra in sua potesta, & fecelo confessare con sua propria bocca essere vinciuto; per questo deveria essere vincitore; se quello che de sopra stava acceptato tale confessione expressa, o tacitamente; alhora fo la battaglia fornita; attento che quello che de sotto stava oppresso iustamente non pote piu offendere, poi che una volta era superato, & dato per perditore al nimico dapo tale confessione amazando traditamente se potria dire haverlo superato; & non debbe remanere per vincitore; ma per traditore deveria essere punito; se allega incontrario il vivo essere vincitore ad cui il campo e rimaso retrovandose vivo, che la natura dela battaglia tale che molte volte intervene uno monstrare essere tanto, & superato; & dapo fortificare per tal maniera le forze che resta vincitore; & sempre dela battaglia se iudica il fine, & non per parole se da la victoria, ma per li facti contrarii ale parole, lequale disse sono vinciuto in quello tempo che ferite il nimico non forono tale che lo obligasseno a essere perditore; perche li disse defendendosi, & offendendo il nimico. Pero se determina per misser Angelo de Perugia, che se il superato dette la ferita al morto non aspectando altra resposta infra le parole, & il tempo; potria dire essere vincitore; ma se per causa dele sue parole quello che lo tenea oppresso lo havesse relassato acceptando la sua confessione dela perduta, & sconficta, havendose alquanto da lui allonta-