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contri e forzato a tutti doi lo cascare. Se dimanda dal iudice quale de questi e il vincitore; pare nel primo aspecto chel provocatore si como a quello e stato causa dela impresa per reportarne la victoria sia il perditore, provocato sia il vincitore; perche quello che provoco ha mancato de sua promessa che fo de vincere; & non solamente non ha il nimico superato, anzi da quello e stato vinto. Per lege civile se decide che quando doi nimici se disfidano accadendo il caso equale sempre se iumputa il provocatore che tutte le lege favoregiano in li casi dubii lo provocato contra il provocatore; perche po dire quello loquale e stato recercato nela battaglia esser cascato del suo proprio, & non del nimico incontro; per incontrario se potria dire essere pacta, & tutti doi esserne perditori & vincitori; & de questo in altra giornata tal battaglia se deveria finire, overo se da distinguere la battaglia de tutta oltranza vinceria il provocato; & quando fosse battaglia per monstare la virtu de l'animo per voto, o per impresa; al'hora saria il finire la battaglia in quello giorno, o in un'altra giornata; ma quando dicesseno che havesseno da combattere in tanto che luno, o l'altro fosse morto, o desdicto, o prigione; al'hora saria da combattere in un'altra giornata con consenso de tutte doi le parte, & con assenso del iudice; ma quando una dele parte recusasse, & non volesse consentire nel combattere in una altra giornata non se potria constringere; quando il pacto dicesse che in tal giornata se debba tanto combattere che luno, o l'altro restasse vinto, morto, o desdicto; la cagione e questa, che essendo passata quella giornata non e tenuto