a offendere; quantunche venesse a piedi glie licito; & debbe provedere, & non aspectare che gli potesse nocere essere oppresso, & superato da quello loquale poteva chiaramente cognoscere che cercava ogni maniera, & inventione per amazarlo si como mortale nimico quale si era con epso conducto a combattere a tutta oltranza; & questa parte e la piu vera che per ragione de arme, & de lize se trova; quantunche luno a piedi, & l'altro a cavallo combattesse legitimamente se po chiamare battaglia de cavaliero, & non da fante a piedi; perche (como desopra e dicto) a ogni inimico e licito per ogni via provedere che l'altro non li possa la vita togliere; & adoperarse in tale modo non excludendo nulla astuta industria che totalmente resta vincitore quando se ritrova combattere a tutta oltranza, quale e battaglia che tutti gli combattenti se hanno con forza, con arbitrio, & con sapere la vita conservare.
Come doi combattenti; quali haveano, che quello che cascasse dal cavallo fosse da l'altro superato cascando insieme al primo incontro, quale de quelli debbe essere vincitore. Capitulo IIII.
Quando doi cavalieri se disfidasseno, & se desseno guagio de battaglia a cavallo per combattere a tutta oltranza a incontro con pacto che quello che moresse nela battaglia, & non cascasse abattuto in terra dal cavallo restasse vinciuto in tale giornata dapoi longo combattere se incontrano insieme in modo che per violentia de tutti doi lin-