ditore, che prima fosse morto, overo quello ilquale prima dal campo uscisse senza licentia, o saria pacta; se in un momento morti fosseno dentro il campo; il perditore saria il rechieditore quale non ha provato quello che giurando offerse provare; perche il contrario e stato da lui provato essendo occiso dal provocato; quale morendo, & occidendo il rechieditore pare che habia satisfacto al suo honore; & quando tutti doi moresseno; luno dentro, l'altro defora la liza buttato, quello pareria vincitore che dentro moresse, anchora che moresse, anchora che fosse il primo morto; per ragione che glie remasto nel campo; & inanzi che moresse il campo vinse al gittato difora; ma per altra ragione che delo campo saria pacto non se potendo a homo morto dare chiara victoria; remetto impero a cui megliore ragione po elegere qual sara il maestro & il savio doctore.
De doi cavalieri disfidati a cavallo deliquali luno smonta a piedi, & occise il suo nimico, se iustamente debbe essere vincitore. Capitulo III.
Dandose guagio de battaglia fra doi nobili cavalieri de combattere a cavallo, & non altramente a tutta oltranza essendone conducti ala battaglia; il provocatore smonta a piedi, & piglia il freno del cavallo a fine che caschi il cavaliero in terra, quale valorosamente se defende sopra del cavallo fa vista de demonstrare alzando la gamba monstrando volere uscire fora dela sella; alhora il primo smontato li trahe una puncta de spata passandolo per lo fon-