non essendo morto, ne desdicto nulla lege lo condanna per perditore; attento che potria si virilmente resistere che dapo il cadimento, quale per desastro potria intervenire portarne la victoria; onde per tal cagione ala battaglia de tutta oltranza totalmente se ha d'aspectare o morte, o desdicta del perditore; perche non basta solo la cascata; anchora che l'altro sopra lo buttasse; potria lo abattuto vincere,& desopra se retornare in modo che restaria vincitore; si como diremo appresso piu distinctamente. Ma essendo la battaglia per monstrare la virtu de l'animo; overo che per impresa combattesseno; anchora che non sia fornito il numero deli corsi; & deli doi luno cascando chiaramente rimane perditore; perche tal battaglia differisce da quella de tutta oltranza; quantunche sia pacto expresso de correre dece tracti; se intende non intervenendo cascata de nissuno; onde essendo uno cascato a terra e fornita la battaglia; & quello che remane a cavallo resta vincitore con lieta victoria, & con honore.
De doi che in uno medesimo puncto luno tirando a l'altro se occisero, che debbe essere vincitore. Capitulo II.
Doi se disfidano a piedi per combattere ad tutta oltranza, deliquali uno ne casc, l'altro li va desopra col coltello in mano dicendogli rendite per perditore; quello lo risponde con simile parole; onde accade che quello sta de sotto da una ferita al soprastante nel ventre; il ferito concitato per dolore del mortal colpo, de un'altra ferita al