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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/229

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blica, & sono facto nobile, & havuto honore in le arme; & impero non me poi refutare; perche in l'arme se recera la virilita, & la experimentatione, & la strenuita; & non nobilita, ne deliti; & quello e nobile che ha la exercitatione, & la militare virtu in l'arme; & non se lauda homo che a virtute da soi progenitori; ma la laude debe essere propria a il nobile persistendo in suo proposito; dice se Dio ha facto te non nobile, & me nobile; non intendo guastare quello che Dio ha facto, & le operatione dela natura; lo ignobile replica la tua excusatione e de donna overo de timido; a me e piu quello che ho per mia virtute requistato che quanto tu hai da toi antcessori daliquali degenerando te vai allongando da quella virtu che hanno facto gli toi antecessori generosi, & nobili, impero procedero contra de te a ogni infamia ilquale repudii lo militare officio prodigo de tua fama, & honore; tu sei armigero, & io armigero, in questo exercito sono a equale & non poi refutare; & essendo collecte questo al lectore se debe iudicare per iudicio de cavallaria se questo nobile per natura potra refutare de non combattere con questo armigero nato da patre ignobile essendo lui virtuoso, & longamente versato in exercito d'arme con bona honestate; & dico non poterse refutare, perche in la militare disciplpina non se attende piu ala natura, che ala virtu (secondo habiamo scripto sopra la primo capitulo) dove e per auctoritate monstrato che la exercitatione, & longo exercitio dela militia, & battaglie; ne la natura paterna laquale giovaria al mestiero de l'arme; perche li nobili sono piu animosi, &