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Difference between revisions of "Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/234"
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− | spada si troui del rutto chiusa appresso del pugnale con la mano in quarta guardia, acciò che ’l nimico non possa entrare nel meggio, tenendo la spada longa in presenza contra il petto, ò faccia del detto nimico, & la spalla sinistra tanto indietro, che tutto il corpo uenga ad’ essere dietro la linea della spada, douendo anco mantenere la punta per quello scoperto nimico, che uedra, & essa spada tanto lontana dall’ armi nimiche, che sia certo di liberarla prima che ’l detto nimico la possa pigliare, & similmente la punta più uicina al corpo che sia possibile con lasciarla poi in quel segno senza, che la scorra più inanzi, & lui seguitare co’ i piedi curuando il corpo, & cominciando à uolgere la mano uerso la terza, & sicome uiene uoltandosi detta mano, così uadasi il pugnale slongando, & uuendosi, & quella punta, che era uerso il petto abbassandosi proportionabilmente in modo tale, che si possa cauare, & nel tempo di quelle operationi dee l’ huomo non meno uenire uoltando il corpo con la sinistra spalla inanzi, se bene non dee mai abbassare la mano della spada, mà seguitare uoltando sino in seconda guardia, & dopò l’ essere gionto di quarta in terza quando, che comincia ad andare uerso la seconda, hà da cominciare con la punta della spada è passare la spada, è pugnale auerso lasciandola tanto inanzi come era, & in quel punto dee il suo pugnale essere di già ariuato alla nimica, & esserli nel filo, si come quando, che con la mano è ariuato nella detta seconda dee la punta della spada hauere finito il moto della cauatione, & ferito l’ auerssario sopra il pugnale, se per caso non fosse tanto alto, che detto auerssario ne restasse tutto coperto in quella parte, che all’ hora douria restare disotto dal braccio del nimico pugnale, & ferire di detta seconda, il che si deue osseruare quando il nimico si troui con la spada ritirata, & col pugnale auanzato, & anco con le punte serrate, che se le punte fossero aperte, & la spada ritirata, si ariuarebbe nel callare della terza alta in presenza sino appresso il nimico pugnale dalla parte di sopra con la mano in quarta, & con la punta tanto penetrata, che importarebbe la quarta parte, ò poco meno di essa lama, & all’ hora si dourebbe conggiongere il pugnale appresso la mano della spada, affine, che se ’l detto nimico uolesse parare di pugnale, & ferire di quarta, mentre, che la spada del nostro se li auicina possa il detto pugnale diffendere il destro fianco, & possa il detto nostro osseruattore uoltare il corpo, & la mano insieme, & ferire di seconda sotto il braccio sinistro nimico, ilquale nimico se nel merterli [!] la spada appresso il pugnale non si mou esse, & che la punta fosse penetrata la quarta parte della lama, come si disse, douria all’ hora il nostro uoltare la mano di quarta in seconda & spingere con un poco di giro di corpo alla nimica il pugnale, che hauea presso la propria mano, con scorrere il filo, & continouare inanzi, che ferirebbe sopra l’ auerso pugnale nel luogo proprio, doue la spada era uenuta à callare, che ’l nimico non potrebbe parare, & tutto, perche nel uolgere la mano in seconda la punta piega tanto in dentro, & è già tanto inanzi, che più uicina si troua al luogo, oue hà da ferire, che alla strada, doue il nimico prettende farla uscire, oltre che saria tanto ualida, che potrebbe resistere al pugnale auerso senza temere di essere respinta, mà se nel tempo che ’l nostro uà à mettere la spada in quella parte il detto auerssario leuasse il pugnale per ricoprirsi, & tenesse ferma la spada sarebbe all’ hor detta spada tanto ritirata che non potrebbe il detto nostro col pugnale ariuarli, in modo, che saria neccessario di rimouere la spada da quel luogo, & portarla in medesimo tempo per sopra la punta di esso nimico pugnale, & metterla nel meggio dell’ armi ferendo di quarta con continouare del pugnale tanto serrato appresso la mano della spada, che esso nimico non potesse entrare in quel meggio, & con mantenere anco il finimento contra la nimica, & piegare la testa inanzi, che sicuramente l’ auerssario non potrà parare ne ferire atteso, che la sua spada sarà esclusa di fuori; si potrebbe similmente quando il nimico fosse con le armi aperte, & la spada ritirata, nel callare, che si fà con la quarta, passare perla punta del nimico pugnale nel meggio dell’ armi & continouare inanzi conggiongendo il pugnale alla mano della spada, & da quel luogo uenire portandolo inanzi uerso la nimica, con uoltare la mano della spada, & lasciarla in quella parte sino che si conoscesse potere ariuare al corpo di detta guardia, ouero sino che ’l nimico cercasse di batterla od’ | + | spada si troui del rutto chiusa appresso del pugnale con la mano in quarta guardia, acciò che ’l nimico non possa entrare nel meggio, tenendo la spada longa in presenza contra il petto, ò faccia del detto nimico, & la spalla sinistra tanto indietro, che tutto il corpo uenga ad’ essere dietro la linea della spada, douendo anco mantenere la punta per quello scoperto nimico, che uedra, & essa spada tanto lontana dall’ armi nimiche, che sia certo di liberarla prima che ’l detto nimico la possa pigliare, & similmente la punta più uicina al corpo che sia possibile con lasciarla poi in quel segno senza, che la scorra più inanzi, & lui seguitare co’ i piedi curuando il corpo, & cominciando à uolgere la mano uerso la terza, & sicome uiene uoltandosi detta mano, così uadasi il pugnale slongando, & uuendosi, & quella punta, che era uerso il petto abbassandosi proportionabilmente in modo tale, che si possa cauare, & nel tempo di quelle operationi dee l’ huomo non meno uenire uoltando il corpo con la sinistra spalla inanzi, se bene non dee mai abbassare la mano della spada, mà seguitare uoltando sino in seconda guardia, & dopò l’ essere gionto di quarta in terza quando, che comincia ad andare uerso la seconda, hà da cominciare con la punta della spada à passare<ref>Originally "è passare", but corrected in the errata.</ref> la spada, è pugnale auerso lasciandola tanto inanzi come era, & in quel punto dee il suo pugnale essere di già ariuato alla nimica, & esserli nel filo, si come quando, che con la mano è ariuato nella detta seconda dee la punta della spada hauere finito il moto della cauatione, & ferito l’ auerssario sopra il pugnale, se per caso non fosse tanto alto, che detto auerssario ne restasse tutto coperto in quella parte, che all’ hora douria restare disotto dal braccio del nimico pugnale, & ferire di detta seconda, il che si deue osseruare quando il nimico si troui con la spada ritirata, & col pugnale auanzato, & anco con le punte serrate, che se le punte fossero aperte, & la spada ritirata, si ariuarebbe nel callare della terza alta in presenza sino appresso il nimico pugnale dalla parte di sopra con la mano in quarta, & con la punta tanto penetrata, che importarebbe la quarta parte, ò poco meno di essa lama, & all’ hora si dourebbe conggiongere il pugnale appresso la mano della spada, affine, che se ’l detto nimico uolesse parare di pugnale, & ferire di quarta, mentre, che la spada del nostro se li auicina possa il detto pugnale diffendere il destro fianco, & possa il detto nostro osseruattore uoltare il corpo, & la mano insieme, & ferire di seconda sotto il braccio sinistro nimico, ilquale nimico se nel merterli [!] la spada appresso il pugnale non si mou esse, & che la punta fosse penetrata la quarta parte della lama, come si disse, douria all’ hora il nostro uoltare la mano di quarta in seconda & spingere con un poco di giro di corpo alla nimica il pugnale, che hauea presso la propria mano, con scorrere il filo, & continouare inanzi, che ferirebbe sopra l’ auerso pugnale nel luogo proprio, doue la spada era uenuta à callare, che ’l nimico non potrebbe parare, & tutto, perche nel uolgere la mano in seconda la punta piega tanto in dentro, & è già tanto inanzi, che più uicina si troua al luogo, oue hà da ferire, che alla strada, doue il nimico prettende farla uscire, oltre che saria tanto ualida, che potrebbe resistere al pugnale auerso senza temere di essere respinta, mà se nel tempo che ’l nostro uà à mettere la spada in quella parte il detto auerssario leuasse il pugnale per ricoprirsi, & tenesse ferma la spada sarebbe all’ hor detta spada tanto ritirata che non potrebbe il detto nostro col pugnale ariuarli, in modo, che saria neccessario di rimouere la spada da quel luogo, & portarla in medesimo tempo per sopra la punta di esso nimico pugnale, & metterla nel meggio dell’ armi ferendo di quarta con continouare del pugnale tanto serrato appresso la mano della spada, che esso nimico non potesse entrare in quel meggio, & con mantenere anco il finimento contra la nimica, & piegare la testa inanzi, che sicuramente l’ auerssario non potrà parare ne ferire atteso, che la sua spada sarà esclusa di fuori; si potrebbe similmente quando il nimico fosse con le armi aperte, & la spada ritirata, nel callare, che si fà con la quarta, passare perla punta del nimico pugnale nel meggio dell’ armi & continouare inanzi conggiongendo il pugnale alla mano della spada, & da quel luogo uenire portandolo inanzi uerso la nimica, con uoltare la mano della spada, & lasciarla in quella parte sino che si conoscesse potere ariuare al corpo di detta guardia, ouero sino che ’l nimico cercasse di batterla od’ |
Latest revision as of 19:39, 19 September 2022
spada si troui del rutto chiusa appresso del pugnale con la mano in quarta guardia, acciò che ’l nimico non possa entrare nel meggio, tenendo la spada longa in presenza contra il petto, ò faccia del detto nimico, & la spalla sinistra tanto indietro, che tutto il corpo uenga ad’ essere dietro la linea della spada, douendo anco mantenere la punta per quello scoperto nimico, che uedra, & essa spada tanto lontana dall’ armi nimiche, che sia certo di liberarla prima che ’l detto nimico la possa pigliare, & similmente la punta più uicina al corpo che sia possibile con lasciarla poi in quel segno senza, che la scorra più inanzi, & lui seguitare co’ i piedi curuando il corpo, & cominciando à uolgere la mano uerso la terza, & sicome uiene uoltandosi detta mano, così uadasi il pugnale slongando, & uuendosi, & quella punta, che era uerso il petto abbassandosi proportionabilmente in modo tale, che si possa cauare, & nel tempo di quelle operationi dee l’ huomo non meno uenire uoltando il corpo con la sinistra spalla inanzi, se bene non dee mai abbassare la mano della spada, mà seguitare uoltando sino in seconda guardia, & dopò l’ essere gionto di quarta in terza quando, che comincia ad andare uerso la seconda, hà da cominciare con la punta della spada à passare[1] la spada, è pugnale auerso lasciandola tanto inanzi come era, & in quel punto dee il suo pugnale essere di già ariuato alla nimica, & esserli nel filo, si come quando, che con la mano è ariuato nella detta seconda dee la punta della spada hauere finito il moto della cauatione, & ferito l’ auerssario sopra il pugnale, se per caso non fosse tanto alto, che detto auerssario ne restasse tutto coperto in quella parte, che all’ hora douria restare disotto dal braccio del nimico pugnale, & ferire di detta seconda, il che si deue osseruare quando il nimico si troui con la spada ritirata, & col pugnale auanzato, & anco con le punte serrate, che se le punte fossero aperte, & la spada ritirata, si ariuarebbe nel callare della terza alta in presenza sino appresso il nimico pugnale dalla parte di sopra con la mano in quarta, & con la punta tanto penetrata, che importarebbe la quarta parte, ò poco meno di essa lama, & all’ hora si dourebbe conggiongere il pugnale appresso la mano della spada, affine, che se ’l detto nimico uolesse parare di pugnale, & ferire di quarta, mentre, che la spada del nostro se li auicina possa il detto pugnale diffendere il destro fianco, & possa il detto nostro osseruattore uoltare il corpo, & la mano insieme, & ferire di seconda sotto il braccio sinistro nimico, ilquale nimico se nel merterli [!] la spada appresso il pugnale non si mou esse, & che la punta fosse penetrata la quarta parte della lama, come si disse, douria all’ hora il nostro uoltare la mano di quarta in seconda & spingere con un poco di giro di corpo alla nimica il pugnale, che hauea presso la propria mano, con scorrere il filo, & continouare inanzi, che ferirebbe sopra l’ auerso pugnale nel luogo proprio, doue la spada era uenuta à callare, che ’l nimico non potrebbe parare, & tutto, perche nel uolgere la mano in seconda la punta piega tanto in dentro, & è già tanto inanzi, che più uicina si troua al luogo, oue hà da ferire, che alla strada, doue il nimico prettende farla uscire, oltre che saria tanto ualida, che potrebbe resistere al pugnale auerso senza temere di essere respinta, mà se nel tempo che ’l nostro uà à mettere la spada in quella parte il detto auerssario leuasse il pugnale per ricoprirsi, & tenesse ferma la spada sarebbe all’ hor detta spada tanto ritirata che non potrebbe il detto nostro col pugnale ariuarli, in modo, che saria neccessario di rimouere la spada da quel luogo, & portarla in medesimo tempo per sopra la punta di esso nimico pugnale, & metterla nel meggio dell’ armi ferendo di quarta con continouare del pugnale tanto serrato appresso la mano della spada, che esso nimico non potesse entrare in quel meggio, & con mantenere anco il finimento contra la nimica, & piegare la testa inanzi, che sicuramente l’ auerssario non potrà parare ne ferire atteso, che la sua spada sarà esclusa di fuori; si potrebbe similmente quando il nimico fosse con le armi aperte, & la spada ritirata, nel callare, che si fà con la quarta, passare perla punta del nimico pugnale nel meggio dell’ armi & continouare inanzi conggiongendo il pugnale alla mano della spada, & da quel luogo uenire portandolo inanzi uerso la nimica, con uoltare la mano della spada, & lasciarla in quella parte sino che si conoscesse potere ariuare al corpo di detta guardia, ouero sino che ’l nimico cercasse di batterla od’
- ↑ Originally "è passare", but corrected in the errata.