gio consiste, in un piccol moto, in un momento, e quelli che con troppa audacia vanno a bersagliare il nemico pagano con la morte la pena della loro imprudenza.
Per attenzione di quanto ho detto me habbiamo en a esempio nella presente figura.
Si ritrovava in guardia mista il Cavaliere 34. ed essendosi con artifizio scoperto fuora della spada, il cavaliere 35. stando in Quarta, e non conoscendo la astuzia, ha cresciuto col pie manco, e si e mosso velocemente a ferire, ma conoscendo il nemico il pensiero ha cavato strettamente, e gli ha piantata la botta.
Puo ancora mentre si avanza col pie parare con la mano, e per la linea A, ferirlo di Man dritto, o di rivercio, o vero cavare, e per la linea B, ferire sotto del braccio di seconda abbassando il corpo.
Del Ferire, E Torre La Spada
Cap. XIX.
Il ferir di primo tempo e una operazione di mosta destrezza, ma il disarmare ancora la inimico non e cosa volgare, la uno, e la altro si dimostra.