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Page:L’arte di ben maneggiare la spada (Francesco Fernando Alfieri) 1653.pdf/76

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pallido, e vacillante, perche il timore è un freddo interno che toglie la forza all'istromenti delle nostre operazioni, Il suo passo è ristretto e sempre si ritira, e ad ogni moto corre alla parata, e si pone in disordine. Con questi bisogna valersi delle finte, travagliarlo con destrezza accrescer la paura, incalzarli, e porli inobbedienza, ma con avvertenza di non metterlo in disperazione, perche in tal caso passano da un estremo, all'altro e cangian natura. Il Temerario tutto pieno di sangue si pone allo sbaraglio, e senza osservanza di guardia, ne di misura precipita ad assalire, con questo si deveno sfuggire i primi impeti, perche son pericolosi di venire alle prese, e si può rimanere oppresso dalla forza, e tengo per sicuro partito l'aspettare, e con una artifiziosa ritirata nell'istante, che essendo giunto in misura si muoveranno per istringersi, e tor loro il tempo, e incontrarli con la botta. Il Flemmatico se ne sta col suo volto naturale senza segni d'alterazione, ben posto nella sua guardia circospetto ne suoi moti, non assalisce, aspetta e se ha del tardo, e ritenuto, il tutto è per prudenza non per paura. Questi sono il parragone de duelli, ed è pericoloso mestiere il cimentarsi con tal sorte di huomini,