fetto dell'angolo della mano, e molti lo fanno per haver in questo modo il braccio più forte, e tenersi meglio coperti di dentro, e non s'accorgono, che in vece di rendersi vantaggiosi in tal postura, indeboliscano la diffesa, vero è che si potrebbero sfuggire quest'errori con distendere'l braccio, e non cadere nell'incurvature, ed angoli che son tanto dannosi, ma però i defettiche da noi sono stati detti di sopra, rimangano nel suo vigore, ancor che sia questa forma di guardia distesa di gran longa più sicura, e più coperta, necessitando il nimico à tirar fuor di linea, cosa tanto pericolosa, che niente più, si come è benissimo conosciuto da quelli che hanno qualche intelligenza di quest'arte. Se dobbiam far comparazione frà di loro qual sia la più perfetta, io lodo ambedue, e frà di loro non è gran disugguaglianza nascendo l'una, e l'altra della prima guardia, e dovendo, or l'una, ed ora l'altra essere preferita secondo la qualità del nemico contro del quale si debbano sperimentare, la Quarta però considerata assolutamente, par à me che sia la migliore per esser alquanto più forte e più coperta, e per facilità, e sottigliezza del Cavare, ma all'una, e à l'altra antepongo la Guardia mista per contenere tutte le perfezioni senza i defetti, come potremo dimostrar assai meglio nelle figure del secondo libro.
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