Perche ambe due quest’arte poßedere
Ad altro fino à qui non habbiam visto
Et non crediam che si possa vedere.
Ma in vero tu ne fai si poco acquisto
Et si poco le stimi, e ne fai parte
Tanto ad vn buono, quanto che ad vn tristo.
Et perche tu non le insegni con arte
Come fan gl’altri, fingendo tal volta
Et bene speßo, non voglion pagarte.
Et cosi di arricchir la via t’è tolta,
Et sempre restarai vn poueretto
Vedi tua forza hormai ch’indietro è volta.
Rispose egli; cognosco con effetto
Eßer la verità più che non dite
E in ciò d’hauer il torto io mi rimetto.
Et dico per fuggir querele, e lite
Che sempre questa professione hò fatto
Di non prezzar ne Oro, ne Margarite.
E cosi liber son vissuto à fatto,
E tal spero morir, ne sono auaro,
Et godo di giocare à scacco matto
Più ch’altro gioco, et ho più presto à caro.
Di far seruitio ad altri, che riceuerlo,
Se bene speßo alle mie spese imparo.
Et se ben ciò par forte ad altri crederlo
A me poco m’importa chi m’el creda,
Et se piace ad alcuno io vò tacerlo;
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