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<section begin="1"/>cheuiene, però si sono posti quelli effetti in figure, da quali si può aspettare molto beneficio, & allequalisi sono aggiunti li discorsi non solo per sapere conoscere la natura di essi effetti, mà anco per sapere spiare l’ intentione di chi li adopra, & così preuenendo il pensiero nimico, sapere prepararsi inanzi che segua il detto effetto, similmente non si dourà marauigliare il lettore uedendo quelle distese di spada, di piedi, & de corpo, che non sono per altro, che per mostrare in quale modo, si habbia da operare tanto à piè fermo, quanto che inpassando parare, & ferire gli serà alcune spade longhe, & alcune corte, & si uedranno corpi grandi & piccioli secondo si abbassaranno più, & meno, & anco saranno tanto più longhi, & più corti secondo, che staranno diritti, & formaranno scurzi, lequali cose faranno demonstratiue della guardia, in che si troua l’huomo tanto nelle diffese, quanto nelle offese, della situatione del corpo, & demouimenti, che bisogna fare uno differente dall’ altro secondo l’occasione; Doppo queste simplici figure ne seguiranno altre, nelle quali si sorgeranno li parati, & li feriri, che possono uenire dall’una, & dall’altera, doue si discorrerà della loro caggione, & oue anco si intenderà, che tutte le diffese, & offese deuono andare in uno istesso tempo ancorche non s’habbia si non la sola spada in mano, doppo queste sene uedranno altre, allequali sarà aggionto poco discorso bacando, che doue sia necessario si raggioni à sufficienza, mà doue non sarà necessario si lasciera nella consideratione del lettore, solamente in simili luoghi si mostrarà da che sia proceduta la ferita, come si sia diffeso, & in che guardia, si trouauano prima, che facessero li effetti, & in somma si procurarà di dare tale cognitione, che ageuolmente altri possa sapere quello, che si dee fare ritrouandosi contra il suo nimico in ciascuno sito, & anco quello che dal detto nimico potesse uenire in offesa, & quale diffesa si potesse fare, & similmente le mutationi, che si possono fare, & in quali distanze longhe, ò strette, & di dette distanze hora si raggionarà in un luogo di una, & hora in un’altro dell’altra, acciò si intenda in quale sia nata la botta.<section end="1"/>
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<section begin="1"/>cheuiene, però si sono posti quelli effetti in figure, da quali si può aspettare molto beneficio, & allequalisi sono aggiunti li discorsi non solo per sapere conoscere la natura di essi effetti, mà anco per sapere spiare l’ intentione di chi li adopra, & così preuenendo il pensiero nimico, sapere prepararsi inanzi che segua il detto effetto,<section end="1"/>
  
<section begin="2"/>'''DISCORSO SOPRA LA FIGVRA''' CHE DIMOSTRA LA NATVRA DEI TAGLI. ''Dóue uano aferire. Cap. 18.''
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<section begin="2"/>similmente non si dourà marauigliare il lettore uedendo quelle distese di spada, di piedi, & de corpo, che non sono per altro, che per mostrare in quale modo, si habbia da operare tanto à piè fermo, quanto che inpassando parare, & ferire gli serà alcune spade longhe, & alcune corte, & si uedranno corpi grandi & piccioli secondo si abbassaranno più, & meno, & anco saranno tanto più longhi, & più corti secondo, che staranno diritti, & formaranno scurzi, lequali cose faranno demonstratiue della guardia, in che si troua l’huomo tanto nelle diffese, quanto nelle offese, della situatione del corpo, & demouimenti, che bisogna fare uno differente dall’ altro secondo l’occasione; Doppo queste simplici figure ne seguiranno altre, nelle quali si sorgeranno li parati, & li feriri, che possono uenire dall’una, & dall’altera, doue si discorrerà della loro caggione, & oue anco si intenderà, che tutte le diffese, & offese deuono andare in uno istesso tempo ancorche non s’habbia si non la sola spada in mano, doppo queste sene uedranno altre, allequali sarà aggionto poco discorso bacando, che doue sia necessario si raggioni à sufficienza, mà doue non sarà necessario si lasciera nella consideratione del lettore, solamente in simili luoghi si mostrarà da che sia proceduta la ferita, come si sia diffeso, & in che guardia, si trouauano prima, che facessero li effetti, & in somma si procurarà di dare tale cognitione, che ageuolmente altri possa sapere quello, che si dee fare ritrouandosi contra il suo nimico in ciascuno sito, & anco quello che dal detto nimico potesse uenire in offesa, & quale diffesa si potesse fare, & similmente le mutationi, che si possono fare, & in quali distanze longhe, ò strette, & di dette distanze hora si raggionarà in un luogo di una, & hora in un’altro dell’altra, acciò si intenda in quale sia nata la botta.<section end="2"/>
  
'''Q'''UESTA FIGURA, CHE SEGUE DIMOSTRA LA NAtura di tutti li taglij, che può fare una mano, alliquali taglij si sono posti li suoi proprij nomi, acciò si ue da doue naturalmente ciascuno di loro uada à ferire, ancorche possino ferire più alto, & più basso, secondo che uengono portati dalla mano & dal braccio, pure si uede per quale uia uanno à ferire, & da questa prima cognitione si uiene nella seconda, laquale è di sapere, che forte di diffessa si debba usarli contra per potere ben parare, & ferire in medesimo tempo, & perciò si sono natati li nomi di essi sopra detta figura non dalla parte doue uengono tirati, mà doue uanno à ferire, perche il mano diritto è tirato dalla mano diritta, & uà à ferire la spalla sinistra nimica, & il riuersò è tirato dalla parte sinistra, & uà à ferire la destra indifferentemente, come si uede, & chi bene andarà esaminando, & discorrendo con l’intelletto trouarà facilmente le raggioni di andare contra ogniuno di loro hauendo in consideratione che se bene tutti li taglij sono tirati da un braccio medesimo non deuono però hauere la medesima forza, & però contra quello, che ferisce di maggior forza bisogna, trouare anco diffesa più forte per resistere, & ferire, & se bene qui pare, che si douesse trattare della differenza loro noi reputiamo non dimeno hauerne trattato à bastanza, doue habbiamo parlato delle diffese, & offese, & dei ferire di punta, & di taglio essendo nostra intentione di fondarci non in queste màin raggioni più sottili, & più profitteuoli.<section end="2"/>
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<section begin="3"/>'''DISCORSO SOPRA LA FIGVRA''' CHE DIMOSTRA LA NATVRA DEI TAGLI. ''Dóue uano aferire. Cap. 18.''
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'''Q'''UESTA FIGURA, CHE SEGUE DIMOSTRA LA NAtura di tutti li taglij, che può fare una mano, alliquali taglij si sono posti li suoi proprij nomi, acciò si ue da doue naturalmente ciascuno di loro uada à ferire, ancorche possino ferire più alto, & più basso, secondo che uengono portati dalla mano & dal braccio, pure si uede per quale uia uanno à ferire, & da questa prima cognitione si uiene nella seconda, laquale è di sapere, che forte di diffessa si debba usarli contra per potere ben parare, & ferire in medesimo tempo, & perciò si sono natati li nomi di essi sopra detta figura non dalla parte doue uengono tirati, mà doue uanno à ferire, perche il mano diritto è tirato dalla mano diritta, & uà à ferire la spalla sinistra nimica, & il riuersò è tirato dalla parte sinistra, & uà à ferire la destra indifferentemente, come si uede, & chi bene andarà esaminando, & discorrendo con l’intelletto trouarà facilmente le raggioni di andare contra ogniuno di loro hauendo in consideratione che se bene tutti li taglij sono tirati da un braccio medesimo non deuono però hauere la medesima forza, & però contra quello, che ferisce di maggior forza bisogna, trouare anco diffesa più forte per resistere, & ferire, & se bene qui pare, che si douesse trattare della differenza loro noi reputiamo non dimeno hauerne trattato à bastanza, doue habbiamo parlato delle diffese, & offese, & dei ferire di punta, & di taglio essendo nostra intentione di fondarci non in queste màin raggioni più sottili, & più profitteuoli.<section end="3"/>

Revision as of 23:17, 12 August 2020

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cheuiene, però si sono posti quelli effetti in figure, da quali si può aspettare molto beneficio, & allequalisi sono aggiunti li discorsi non solo per sapere conoscere la natura di essi effetti, mà anco per sapere spiare l’ intentione di chi li adopra, & così preuenendo il pensiero nimico, sapere prepararsi inanzi che segua il detto effetto,

similmente non si dourà marauigliare il lettore uedendo quelle distese di spada, di piedi, & de corpo, che non sono per altro, che per mostrare in quale modo, si habbia da operare tanto à piè fermo, quanto che inpassando parare, & ferire gli serà alcune spade longhe, & alcune corte, & si uedranno corpi grandi & piccioli secondo si abbassaranno più, & meno, & anco saranno tanto più longhi, & più corti secondo, che staranno diritti, & formaranno scurzi, lequali cose faranno demonstratiue della guardia, in che si troua l’huomo tanto nelle diffese, quanto nelle offese, della situatione del corpo, & demouimenti, che bisogna fare uno differente dall’ altro secondo l’occasione; Doppo queste simplici figure ne seguiranno altre, nelle quali si sorgeranno li parati, & li feriri, che possono uenire dall’una, & dall’altera, doue si discorrerà della loro caggione, & oue anco si intenderà, che tutte le diffese, & offese deuono andare in uno istesso tempo ancorche non s’habbia si non la sola spada in mano, doppo queste sene uedranno altre, allequali sarà aggionto poco discorso bacando, che doue sia necessario si raggioni à sufficienza, mà doue non sarà necessario si lasciera nella consideratione del lettore, solamente in simili luoghi si mostrarà da che sia proceduta la ferita, come si sia diffeso, & in che guardia, si trouauano prima, che facessero li effetti, & in somma si procurarà di dare tale cognitione, che ageuolmente altri possa sapere quello, che si dee fare ritrouandosi contra il suo nimico in ciascuno sito, & anco quello che dal detto nimico potesse uenire in offesa, & quale diffesa si potesse fare, & similmente le mutationi, che si possono fare, & in quali distanze longhe, ò strette, & di dette distanze hora si raggionarà in un luogo di una, & hora in un’altro dell’altra, acciò si intenda in quale sia nata la botta.

DISCORSO SOPRA LA FIGVRA CHE DIMOSTRA LA NATVRA DEI TAGLI. Dóue uano aferire. Cap. 18.

QUESTA FIGURA, CHE SEGUE DIMOSTRA LA NAtura di tutti li taglij, che può fare una mano, alliquali taglij si sono posti li suoi proprij nomi, acciò si ue da doue naturalmente ciascuno di loro uada à ferire, ancorche possino ferire più alto, & più basso, secondo che uengono portati dalla mano & dal braccio, pure si uede per quale uia uanno à ferire, & da questa prima cognitione si uiene nella seconda, laquale è di sapere, che forte di diffessa si debba usarli contra per potere ben parare, & ferire in medesimo tempo, & perciò si sono natati li nomi di essi sopra detta figura non dalla parte doue uengono tirati, mà doue uanno à ferire, perche il mano diritto è tirato dalla mano diritta, & uà à ferire la spalla sinistra nimica, & il riuersò è tirato dalla parte sinistra, & uà à ferire la destra indifferentemente, come si uede, & chi bene andarà esaminando, & discorrendo con l’intelletto trouarà facilmente le raggioni di andare contra ogniuno di loro hauendo in consideratione che se bene tutti li taglij sono tirati da un braccio medesimo non deuono però hauere la medesima forza, & però contra quello, che ferisce di maggior forza bisogna, trouare anco diffesa più forte per resistere, & ferire, & se bene qui pare, che si douesse trattare della differenza loro noi reputiamo non dimeno hauerne trattato à bastanza, doue habbiamo parlato delle diffese, & offese, & dei ferire di punta, & di taglio essendo nostra intentione di fondarci non in queste màin raggioni più sottili, & più profitteuoli.