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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/258

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HORA SEGVE VN SLANCIO DI CAPPA FATTO IN QVESTO modo cio è, che hauendo uno la cappa attorno, & douendo mettere mano alla spada l’habbia lasciata andare giù della destra spalla, restando quella solamente sopra la sinistra, & doppo hauere cauata la spada del fodero, habbia preso quel lembo, che pendeua, frà due dita della sinistra mano, & poi con essa sinistra l’ habbia pigliata alla riuersa uicino al capuccio, come se uolesse riuoltarsela al braccio, & perche si trouaua tanto lontano all’ armi nimiche cheli bisognaua più di un passo per armare alla misura, & perche uedeua anco il detto nimico con la spada in terza auanzata, glie l’habbia slanciata sopra le mani con ritenere il detto lembo, il che hà caggionato, che si è uenuta slongando sopra la nimica, talmente che esso nimico per la grauezza di detta cappa non hà potuto leuare ne la punta, ne la mano, & così quello, che era passato col sinistro inanzi habbia soggionto col destro, & ferito, come si uede, &che il ritenere di quel lembo nelle mani sia stato, non solamente per distenderla, & coprire tuttala spada all’ auerssario, mà perche se il slancio non haurà hauuto effetto la possi ricuperare sopra il braccio ritirandola con una scossa, & tornare di nouo à rigiettarla, & non tanto sopra la spada quanto nel uiso al nimico, che se hauesse solo uoluto impedire al detto nimico il potere ferire, ò fare altro glie l’ hauria slanciata libramente tutta senza ritenerne niente se bene in questo caso faceua di mestieri occupare prima con la spada la spada nimica. 185.[1]

  1. Should be 183.