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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/15

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sempre è padrone di essa, & che se uà per farè un’ effetto quale li uenga impedito dalo stesso nimico sà lasciare l’incominciato, & farne un altro; questo tale adunque ferirà nelo medesimo tempo, che l’auerssario l’haurà uoluto impedire, & senza deuiare la punta, ò ritirarla, potrà continouare sino al corpo del detto auerssario, perche l’ordine, che hà da tenere è che andando per ferire, ò per fingere di uolere cauare ò fare altra mutatione, mentre che hà cominciato ad auicinarela punta uerso il nimico, è neccessario continouare sino che la peruiene al corpo, perche chi la uolesse trattenere affine di cauare, ò mutare effetto non ariuarebbe di tempo, & questo non si può osseruare da quello, che slancia, & perciò si può benissimo comprendere la differenza, & tanto più che portandola ferma, & accompagnata dal piede, & dal corpo la spada hà maggior forza, maggior giustezza, & chi la porta è sempre più padrone di essa non facendo caduta alcuna doppo che hà ferito, talmente che non occore fare altro doppo ferito se non di ritirare il piede, se non si fosse passato, per dilongare il corpo, & per ritornare di nouo all’ aquisto della nimica spada, & in caso che il detto nimico, in quello ritirarsi, seguittasse per ferire, ò auicinarsi, si può ritornare à ferire con la diffesa insieme, & tutto per la unione in che si troua di spada, piedi, & corpo, laquale osseruatione se nel soprascrittò modo sarà usata, il parare sarà sicuro, si come nelle raggioni de’ dui tempi è falso, come à suo luogo anco meglio s’intenderà.

DISCORSO SOPRA IL FERIRE DI TAGLIO Per sapere quanti siano, & in quante maniere siusino, la natura di eßi, qual modo sia megliore, & se sia meglio ferire di taglio, ò di punta. Cap. 7.

LI PRINCIPALI TAGLI SONO QVATTRO, IQVALI si adoprano diuersamente, & uanno à ferire in diuerso luogo, come si uedrà per una figura, che sarà qui indietro con tutti i nomi loro, iquali deriuano da questi qnattro[!] principali, cio è mandiritto, rouerso, sotto mano, & montante, uengono questi tagli usati in uario modo, perche alcuno litira con la spalla, altri col combito, altri col nodo della mano, & altri pure con la spalla, mà col braccio disteso, & duro con tenere sempre la punta della spada diritta contra il nimico, Ilprimo[!] tirato con la spalla che è quello perapunto quando si alza il braccio, & si fà ungran giro della spada per ferire con forza maggiore è il più cattiuo di tntti[!] per la sua troppa tardità, & perche si può facilmente effere ferito nel cominciare à leuare detto braccio, nel cadere, & doppo l’ essere caduto, perche non essendo sostenuto dall’ armi, ò dal corpo nimico la spada passa sin dietro la schiena, che non può essere tenuta, ouero che se si tira deritto allo ingiù uà à ferire in terra con pericolo di rompersi, mà auenga quale si uoglia delle due cose si perde tanto tempo che l’auerssario può ageuolmente ferire: Il secondo modo, ilquale si fà col combito ancor esso porta la mano fuoridi presenza si nell’ alzare, come nel callare quando la uà uuota, talmente che anco con questo secondo si può rimanere ferito mà non tanto facilmente, perche la spada non fà quel giro si grande, ne il braccio fà tanto scoperto in alzare, ne meno la detta spada trasporta tanto in cadere & perciò per