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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/124

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QVEST’ ALTRA, CHE VIEN DIETRO E PVRE VNA SECONDA mà contra un’ altra seconda, diriuata dall’ essersi quello, che è ferito ritrouato in quarta col pugnale auanzato, & le armi aperte, & dall’ essere quest’ altro, che hà ferito, ilquale era interza, andato à trouarli la punta dalla parte di dentro pure in terza alquanto angolata per occupare la nimica in quella parte debile tenendo la spada, & il pugnale uniti, mà il ferito pigliando quel tempo, & uoltando di riuerso per offenderla in quello scoperto fatto da esso nimico nell’ andarli alla spada, ilquale nimico ritrouandosi, come di detto, accompagnato con le armi, uoltando solamente le mani, & appoggiando il pungnale alla spada per più fortifficare ambe due l’ armi, & per meglio resistere alla nimica percossa si é spinto nel tempo medemo col piede destro inanzi, & hà ferito l’ altro nel petto per di fuori della nimica spada, parando anco nelo stesso punto, & perciò si è messa quì la presente figura, per dare à conoscere, come si dee parare, & ferire contra un riuerso per testa, & resistere ad ogni più ualido, & galiardo braccio. 78.