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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/83

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tendo la nostra spada potiamo ferire; & cosi ci salua il nostro corpo, il qual fugge le prime ferite; & di più, ci assicura dalle seconde.

Quando poi si rimuove il punto con la perdita del terreno; cioè; quando quello allontaniamo dalla spada nemica, avertiremo, che questo non si fà se non ferendo il nemico: il quale quando avenga, che ci ferisca le nostre parti diritte, allhora noi con un passo indietro le ritiraremo; & nel tempo istesso feriremo il suo braccio: ma ferendo esso le parti nostre manche, col manco piede perderemo il terreno, & in quel tempo feriremo. Ma di questo modo noi non ci serviamo, potendosi in miglior modo operare.

Et poiche ogni sorte di causa, & ogni sorte d’essett si può considerare alcuna volta in potenza alla produttione; & altra volta in atto: cosi quella linea consideraremo ò in atto, che sarà, quando essa non vi sarà; ma sarà bene atta à venirci: attesoche tutte le linee in qual si voglia sorte di porportione, che’elle siano, ferenda capitano alla linea retta: come si vede in queste figure, che seguono.