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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/64

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to determinano. Et tre sono i tempi, pastato, presente, & duturo; tra quali del passato à noi non occorre di parlare.

Il tempo presente nell’attioni dell’armi non può essere da noi conosciuto se non per accidente, quando succeda, che il contrario operi secondo il costume de gli altri; de’qali s’hà cognitione: perche, se il tempo è la misura del moto, non potremo noi hauer cognitione di tal tempo, se non consideriamo prima la natura del moto.

Per il qual moto quando è fatto da uno di sua volontà; & che l’altro hà da riceuere il moto da quello, non potrà questo tale, nell’istesso tempo, che l’altro incomincia il moto, mettersi in moto anch’egli: ma si bene il potrà far doppo: & per conseguente colui, ch’e il primo à mettersi in moto, finirà prima che l’altro, c’hà da riceuer’ il moto da lui. Adunque di questa forte di misura di moto, la quale è detto tempo fisso, noi non potremo hauer cognitione.

Douendo dunque noi hauer cognitione del tempo, douermo in due modi operare: Nell’uno poiche il moto nasce dalla quiete) consideraremo la natura della quiete della spada nemica: & la quie te parimente dello stato nemico: perche quelle ci dimostreranno il moto futuro; & per consequente haueremo cognitione della sua misura;