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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/29

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In ogni moto, ò auanti, ò adietro, è bisogno, che il corpo sia sostentato dale basi: che altrimentri, per esser la natura de’corpi onderosi di tendere al centro, caderebbe.

Quindi s’è cauato, che i moti del capo sono tali, che à fatica giamai l’huomo non si volta in alcuna parte, che sempre nó habbia alcuna parte dell’auanzo del corpo posta sotto di se; dalla quale sia sostentato cosi graue peso; oueram ente, che non ponga dall’altra parte opposta, come vna bilancia, alcun membro, che risponda al peso.

Percioche il medesimo si vede, quádo alcuno distensa la mano sostiene qualche peso: pche fermato il piede, come fondamento della bilancia, tuttua l’altra parte del corpo si contrapone ad aguagliar il peso.

Mentre, che in stato si trououa l’huomo co’ piedi pari; & che fá arco auanti di tutto il corpo, & delle gambe; l’estremitá del mento resterá á perpendicolo della punta de’ piedi.

Opprimendosi, ò á mano diritta, ò á mano manca la fontanella, sempre sará á perpendicolo delli detti piedi.

Ogni volta, che il corpo pende da quella parte del piede, che posa, la spalla sará á perpendicolo del collo del piede; & l’altra gamba sará per cotrapeso del corpo.

Sempre, che se alzerá in alto vn braccio, tutte l’al-