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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/203

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è modo troppo ordinario, ò in Quintana. La Quintana (per dire ancho questo poco di più) affine, ch’ella habbia più del verisimile; si finge un’huomo fatto di legno posto à cavallo, & sopra un caretto, accioche movendosi, il Cavagliero meglio s’esserciti nel correre all’incontro.

Per questo essercitio di Quintana si dourà piantar la lizza: la quale sarà lunga ducento piedi, & alta cinque: farassin ancho la contra lizza, la quale sarà lunga centro cinquanta piedi; & alta da terra due, & mezo; & si farà volta in dentro verso la lizza: accioche non si percuota in essa, quando si allerga no le gambe, per battere il cavallo; cioè; si farà, che la distantia di sopra sia tre piedi, & mezo; & di sotto ne sia quattro.

Et addine, che si rompino poche lancie nell’essercitarsi, per far manco spesa, si potrà fare, che il tronco della lancia sia lungo quattro piedi, con un cannone in cima ben’acconcio; & fatto in modo, che vi si possa metter dentro con l’incastro l’altro restante della lancia, lungo sei piedi.

Sappisi anchora, che quando si corresse à campo aperto, si dourà avertire di non battere il cavallo con lo sperone manco: accioch’esso non fugga l’urto: & dourassi stringere il pugno, affine che la resta non dia occasione di stroppiarsi la mano; quando ave