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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/200

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LA lancia doverà esser lunga in tutto diece piedi, il calce suo infino alla impugnatura si farà lungo un piede, & un qurarto: acciò ch’egli sia commodo. Ultimaméte si farà il medesimo calce grosso in modo, che la sua circonferenza all’impugnatura sia di sei oncie.

Et perche quest’attione di correr lancie principalmente consifte in sapere il Cavagliero seruirsi del cavallo: percioche da quello dipende quasi il tutto; anchora che questa sia professione di cavallerizzo; à bastanza nondimeno del proposito nostro qui ne parleremo.

Dourà dunque il Cavagliero conoscere la natura del cavallo, sopra il quale egli correrà; cioè; se sarà per riuscir facile alla carriera, ò se difficile: quando sarà facile non occorrerà, ch’egli lo sproni; poiche quasi da se pigliarà la fuga dal pugno della briglia, Di que sta sorte i cavalli sono perfetti. Ma quando il cavallo sarà difficule, potrà il Cavagliero accostarli le gábe in maniera, che con ogni poco moto esso lo pùga: ma questo cosi cautamente farà, che i circonstáti non se n’accorghino. Et per dar la fuga al cavallo col pugno è da sapere, che à quei cavalli, che sottomettono il capo, si deve porgere avanti il pugno tanto, che giunga sopra il collo; per quelli poi, che