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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/185

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dimento delli compagni: & tutte le botte cosi de’nemici, come de gli amici accoglierebbono sopra quel braccio. Et questo è quanto m’occorre di dire sopra il combattimento, che si fá nella Barriera.

Mi resta nondimeno d’avertir gli Padrini, che, quando danno la picca in mano al suo Combattente, debbano prima pigliar la loro mano diritta con la manca loro: & cosi porger loro la medesima picca, avertendo essi di mettergliela in mano, con il calce commodo: accioche il Combattente nó habbia causa di mettere tutte due le mani per accommodarsela ben nella sua mano diritta: ilche èbrutta cosa da vedersi.

I Tamburini, quando arriveranno al Campo, douranno battere la chiamata: quando s’incomincaiará il passeggio, batteranno pur chiameta: quando si abbasserá la picca alla ferita, battaglia: quando poi si sará rotta la picca, la ritirata: & cosi farassi di mano in mano, seondo il bisogno. Questo medesimo ordine s’haurá da seruare, quando si combatterá con lo stocco.

Nó hò voluto qui trattare di certe vane leuate, le quali talhora per galla si possono fare: percioche l’inventione di questo appartiene á gli Mantenitori: perche, quando si procede con le ragioni, & regole, ch’io hò dette di sopra, da se le potranno fare, &