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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/120

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pericolo con le nostre solite parate, & ferite rimediaremo.

Resta, che per ultimare questo trattato, diciamo dell’assalto, il quale si può dar con valore, se con diligenza arrivando col campo generale, & con prestezza, (havendosi prima riconosciuto il luogo più debole) fa piantar i pezzi per levare le difese, & i canoni per far la batteria: accioche il difensore soprassaltato perda l’ardire: & non habbia tempo di fare le difese; & insieme fa far gli approcchi.

Con questo modo procedendosi, riconosciuto il nemico in qual stato egli sia; & in qual proportione di linea egli tenga la sua spada; & il luoco più debole; coiè; quella parte del suo corpo, che sarà à noi più vicina con prestezza, & risolutione lo accommettermo, & lo feriremo.

Quando poi si dà l’assalto, il generalissimo dispone tutt’il suo essercito in battaglia nelle sue piazze d’ar mi, & mette la cavaglieria alle venute, per laq quali potesse il nemico offendere il suo essercito; & quelli, à quali è commesso, che siano i primi à dar l’assalto, entrano nella fossa per la scanatura d’essa, guidati da i loro capitani, dopò i quali vanno gli alfieri con l’insegne.

Ordina poi à gli altri, i quali hanno da soccorrere, & rinfrescare l’assalto, che stiano pronti: de quali hà cura il Mastro di campo di quello reggimento.