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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/119

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camina all’incontro; & con molti ordegni cerca di rebuttare il nemico.

Parimente, se il nostro nemico per disperato volesse entrare nella nostra ritirata, coprendosi col pugnale, & con la spada in croce; noi ributtandolo lo incontraremo con la ferita risoluta.

Ma il meglio, che si faccia, è di cogliere il nemico per le spalle, affine di rendergli inutile tutta quella fortexxa fatta, battendo pur di nuovo alle spalle della ritirate; overo caminando coperto con la zappa, & pala, à che l’esperto capitano di nuovo rimedia rinchiudendo il luoco battuto con un’altro semicircolo.

In questa guisa volendo il nemico ferirci alle spalle; noi fattine accorti con un semicircolo lo rinchiuderemo in mezo delle nostre forze; & in quei tempi lo feriremo.

Onde, con questo modo d’offendere, & di difendere, si và procedendo per fin tanto, che si riducono all’estremo; & quiui il difensore tagliando distacca parte offesa, & resta in isola, necessitando il nemico à pensare à nuove offese.

Ridotti, che saremo à questo fine, che sarà quando ci saremo lasciati ingannare dal nemico, il quale sarà arrivato alla nostra distantia, perderemo un passo di terreno; & formaremo nuovo circolo: & cosi daremo causa al nemico di ferirci: al qual