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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/114

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L’effetto maggiore, che faccia l’artiglieria nella sua percossa, è quando la palla ferisce la piana superficie del muro in angolo retto: perche il diametro della palla opera tutto nell’offesa: che quando la palla colpisse obliquamente parte del diametro tocca: & parte và a vuoto.

Nell’istensso modo la ferita si deue fare in angolo retto; cioè; operaremo che la spada nella sua ferita formi con la piana superficie del corpo angolo retto: che in tal proportione la spada contraria diviene obliqua al corpo nostro: oltre che, quando le ferite sono oblique, con ogni minimo scanso del corpo si fuggono, & si rendono inutili: & sempre feriremo in angolo retto, se seruaremo le regole dette di sopra.

Il luoco, dove si deue fare la batteria, è la faccia d’uno del Bellouardi, atteso che levate le difese dell’altro, che quella parte difendeua, & quelle d’alto, si camina sicuramente all’assalto.

Parimente noi batteremo il Bellouardo nemico, che sarà quella mano, che egli ci porgerà avanti: & per conseguente terremo le nostre lontane dall’offesa.

Vogliono alcuni, che si debba battere la cortina, per esser ella più debole del fianco, & della faccia del Bellouardo; & questo per l’ampiezza sua, & per lo spatio, ond’egli hà di far la ritirata: per beneficio