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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/86

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bite; per respecto che gli Re infideli sono inimici della christiana natione; & per questo gli infami, & de nostra fede reprobati non possono arbitrare, ne iudicare criminale differentie causate infra christiani. Attento che nullo christiano possono dare facultate ad nessuno infidele de christiani fare iudicio; & quello ilquale andasse per tale cagione ad terra de barbari infideli essendo per christiano preso prima che gli arrivasse per schiavo perpetuo in potere de colui che lo pigliasse per ragione restaria, ilquale potria vendere per captivo; & piu che la nostra fede prohibisce che per nullo tempo lo debbia in nessuno modo liberare; benche ad servise acostuma dare liberta ad voluntate deli patroni; & per questo e da sapere che lo rechiesto po la iniusta domanda de suo rechieditore recusare; & in caso che lo provocatore in conspecto de Re infidele il suo provocato per contumace bandigiasse, non valeria pero la sententia, anzi per quella potria il rechieditore nela sua tornata delo ecclesiastico iudice, & seculare aspramente essere punito; & oltra de questo se debbe cancellare, & annullare ogni acto scripto in contumacia delo christiano cavaliero che contra lo honore suo per iudice infidele fosse adoperato, recusando lo iudicio de gente barbara; che con la falsa opinione de Macometto se governano; benche sia licito uin caso de necessitate al christiano auxilio de infideli invocare ala barbara natione, per non essere in lege prohibito; non se intende pero che doi cavalieri debbiano cercare iudicio dan infideli per ragione soprascripte.