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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/76

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reservato quando ce apparesse accusatore. La ragione e questa che non debbe combattere con lo principe per la disconvenientia dela conditione, non con lo iudice inquirente per la dignita delo officio; & la prova che in battaglia se vole monstrare, se vol causare da accusatione incerta; & quando lo accusato per forza de arme confessasse el delicto se debbe punire piu ligiermente, che quando per testimonii li fosse provato, che la prova dela battaglia fa il perditore essere vinto. Ma pero e incerta persumptione che veramento habia peccato; & remanendo lo accusato dela battaglia vincitore se debbe per sententia absolvere dala castigatione dela pena, & debbesegli donare lo honore dela victoria con grandissimo favore; perche se presume essere innocente delo peccato; & quantunche la prova che se fa cioe la battaglia sia reprovata per divina prohibitione, per essere cosa da diabolica investigatione ritrovata; nientedimeno gli armigeri dicono che in battaglia de continuo Dio per divino miraculo sempre la verita corona de victoria affirmando chi con iustitia combatte, mai potria essere perditore. Pero cosa incerta e, conciosia cosa che spesse volte vedemo che molti contra dela iustitia combatteno, per retrovarse loro piu gagliardi de quelli che con ragione hanno pigliato la impresa restano vincitori; & questo intervene per la disparita che e nele fortezze deli cavalieri; & questa ragione fo del Papa, & de Federico Imperatore parlando delle battaglie che se fanno per experimentare la veritate; & dela falsa oppositione cognoscere il vero.