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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/138

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tudine deli oltramontani, & de Italia non se concede battaglia se non per alcuna causa de grande importantia, o per iniuria, o per scandalo perloquale quello che fosse iniuriato fosse diffamato in presentia dela corte del suo signore, overo opinione nel opinione deli homini prudenti, & discreti che non se potesse comportare senza gravissimo carico & deshonore se possa combattere pur che sia per il iudice arbitrato deverse fare la battaglia per tal causa; & quantunche sia permesso nela longobarda lege neli supradicti casi poterse fare la battaglia se deveria usare in Italia, perche la longobarda lege fo facta per Re Carlo figliolo de Pipino, il quale fo primo Re de Franza, & dopo Imperatore; & anchora per lo Imperatore Othone che regnava in Italia fo diffinito se devesse fare la battaglia neli supradicti casi a instantia deli magnati, & gentil'homini Italiani; & per questo se deveria in Italia observare per auctorita delo Imperatore signore in Italia che fo auctore de quella lege, nelaquale fo inducto se devesse fare battaglia in causa dove non se potesse provare per testimionii. Pero in lo regno de Sicilia se permette la battaglia neli doi casi de sopra narrati, & se trovano doi sententie date per re Carlo secondo catholico signore perlequale se preprova tal battaglia in ogni caso senza reservatione; & cosi anchora la reprova la decretale, pero la consuetudine e in contrario; benche poche siate se trova essere facte tal battaglie se no per permissione de Re; & benche lhavesseno facti incominciare rare volte l'hanno facte finire per dubio