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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/102

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in questo se potriano adducere molte ragione incontrario; perche unoRe po iudicare in causa propria, per respecto che ha ordine de religione, & non se po dare suspecto uno Re perche se presume che per la iustitia non debbe falso iudicare; quantunche incontrario se responde che non e iusto; perche molte cose sono licite che non sono honeste, & neli facti dela militia non e licito transportare oltra la commissione data; & secondo li iudicii deli doctori legisti non pare che sia licito elegere iudice, quale se presume essere piu favorevole a una parte che a l'altra che per amicitia se debia declinare piu a uno, che a un'altro; ma per exempio dela militia se po monstrare il contrario; perche e licito nele battaglie de oltranza con ogni ingegnoso avantagio vencere, & superare lo nimico con fraudolente inganno; perche la victoria sta nela prudentia, & in strenuita mixta con iustitia, & lo libello dela militia e la spata, & ali strepiti dele arme la voce dele lege Imperiale non se intendeno; perche sono mute; & e licito nele battaglie elegere loco opportuno a quello a chi apertene lo elegere como nelo exempio de Scipione se demonstra ilquale condusse la battaglia in Africa per suo avantagio non volendo pugnare con Hannibale in Italia; cosi como fece anchora Re Siracuso in Carthagine; & como Metello in Hispania cercando diverse regione per aptitudine de propria victoria, quando cercava li monti, & quando la pianura; si como Valerio Maximo ragiona; & Vegetio de re militare dice che la conditione dela battaglia e tale che quello che e