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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/72

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prohibimento del iudice essere decapitato per non essere observato quello che per lo iudice expressamente e stato comandato. Se determina che tale non se debbe decapitare; & la ragione e questa; anchora che la prohibitione fosse, & chiaramente parlasse; che quello ilquale il termine passasse meritaria oltra che per vinto remanesse essere de pena capitale punito; nientedimeno in tutte le lege e prohibitione che si impose se attende non secondo lo scripto, & la sententia de quelle; ma secondo la intentione del auctore dela instituta lege; cosi adunque havendo quello contra de suo proposito forzatamente passato il segno, non e pero in pena che meritasse de disobedientia essere de morte castigato. Attento che non ce intervene sua intentione in quello che per infortunio secondo lo dicto del thema ha monstrato disobedire; perche era disposto con deliberato animo per non essere perditore il termine non preterire, & havendolo passato male contento dela violente fortuna se reclama; havendo favorito il suo inimico che per forza contra sua voglia fora lo ha buttato; & lo precepto dice chi passasse fora, se intende voluntario & non sforzato dal inimico sara pero perditore per essere da inimica potentia e virtute buttato fora del campo. Attento che la natura de battaglia lo recerca che quello ilquale e buttato fora del campo per esser scacciato dal terreno che con l'arme se ha sforzato defendere debbe essere perditore; si como quello che combatte per monstrare la virtu de l'animo cadendo per botta del inimico; overo la mano in terra toccasse se iudica essere vinto; & per maggiore ragione quello