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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/67

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re sua querela nelo combattere se conduca, iustificandose che prima insultato, & provocato forzatamente andando ala battaglia defendose da lo insultatore tentatore delo combattere e stato vincitore; ove per divino iudicio el piu dele volte gli provocatori restano superati; & lo ordine dela militia per lo officiale de arme se observa che per gli ministri dela battaglia se debbiano gli cavalli deli combattenti per la briglia retinere, stando luno & l'altro nele doi parte delo campo; & sonando la trombetta tre volte ad l'ultima gli debbeno liberare; & in caso che luno de loro offendesse inianzi lo terzo sono dela trombetta debbe essere per lo iudice punito; & in caso che gli ministri che tenesseno li cavalli alo primo sono dela trombetta gli combattenti libreasseno contra lo ordine dato, venendose ad offendere gli Cavalieri, se debbeno gli ministri, & non gli Cavalieri aspramente punire, essendono liberati per lo officiale resteno li combattenti excusati per la liberatione deli deputati ministri.

Se li disfidati in nelo campo intrati se potranno pentire senza licentia del iudice deputato. Capitolo XVII.

Se dimanda si doi Cavalieri che sono intrati in liza per combattere ad oltranza havendo cominciata la battaglia hanno loco da se pentirse ce commune voluntate non volendo piu combattere; & lassare la battaglia incompleta; se per lo