Wiktenauer logo.png

Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/36

From Wiktenauer
Jump to navigation Jump to search
This page contains changes which are not marked for translation.

This page needs to be proofread.

de l'anima; & sancto Augustino, & Isidoro dicono che questi duelli sono crudelitate vane, & stoltamente trovate per homini vitiosi infecti de instigatione diabolica. Et quelli li quali presumeno tali nephandi exercitii adoperare manifestamente negano Dio, & fanno contra il divino comandamento. Et in caso che li duelli se reprobassero, la prova & la consuetudine che ne induceno non se debbeno admectere; ne in niuno modo sono da seguire quando che sono fora de ogni ragione, & ribelli delo imperion de Dio, & è contra la divina justitia. Onde per tal cagione in lo regno nel quale era constitutione che permetteva li duelli fo per il papa Honorio reprobato. Et per questo diremo che non sono da deverse adoperare per justitia, excepto quando al principe, & al re a li quali è concesso la potesta de permettere la battaglie juste & universale paresse deverse fare, pero non lo potranno senza peccato permettere; ma hora per consuetudine se observa con licentia de principe prudente farse, ove li parera; & legese i una antiqua chronica de Joan Villano che essendo infra re Carlo, & re Piero de Ragona per la differentia de la isola de Sicilia quale è terra dela chiesa Romana, papa Martino con tutto lo collegio de cardinali permesseno che quelli doi re devesseno combattere da persona a persona, overo con cento cavalieri per parte, & chel regno fosse del vincitore como appresso narraremo; & che li re & imperatori possano permettere le battagli, per auctorita del decreto se prova che la battaglia justa è permessa da justitia divina; & per questa vole chel principe possa indicere, & manife-