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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/104

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de dardo; & simile scrive anchora Livio nel secundo libro de bello punico de uno cavaliero Campano quale combattete contra uno cavaliero Romano vicino lo exercito deli inimici senza suspitione alcuna, & il simile descrive de Tito quinto combattete con Badio campano securamente vicino lo exercito contrario senza suspitione de loco, & de iudice quali havendo securita del principe, in tali casi non sogliono extimare; queste & molte altre ragione se potriano adducere per luna, & per l'altra parte; se remette pero alo iudicio deli extrenuissimi principi, & altri cavalieri piu experti ne l'arte militare.

Se lo rechiesto a battaglia non trovara loco, ne iudice; se andare devera a loco sylvestro, & solitario a combattere col rechieditore. Capitulo XIX[1].

Quando fosse un provocato rechiesto che devesse loco sicuro, & iudice trovare per fare la battaglia in caso de oltranza dubio, quando non lo trovasse. Se dimanda si e tenuto andare a combattere in loco solitario con lo suo inimico como che fusse in selva, overo in bosco; attale che non fusseno spartiti, ne prohibiti per non essere iusti; perche alcuni dicono de si, che se gli debbe andare, per respecto che la necessita fa molte cose licite che sono illicite; & perche la spata e iudice, & testimonio manifesto de quello che torna dala battaglia senza ferite monstra essere lo vincitore; como per contrario quello che fosse morto, o gravameVte ferito saria testimonio del perditore; & per

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