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Page:Capitolo di M. Mercvrio Spetioli da Fermo (Mercurio Spezioli) 1577.pdf/3
CAPITOLO DI SCHERMIRE, ET CAVALCARE.
SIGNOR mio car la subita partita,
Ch’hauete fatta qui da San Marino;
Hà tutta trauagliata la mia vita.
Tal ch’io rimaso son qual pouerino,
Che per l’amor di Dio và domandando,
A questa Porta, e à quella il Pane, e’l Vino.
Donde col mio pensier tanto girando
Son capitato al Fonte d’Helicona.
Doue le Muse al fin m’han tolto il brando.
E ciascuna m’ha preso per la chioma,
Et detto m’hanno ci voglian chiarire
Se la tua arte d’arme è trista, ò buona:
Non sperar mai di qui poter partire,
Se prima non ci fai chiaro, et aperto,
In che consista l’arte del Scrimire;
Ma se ciò tu farai, noi à te per merto
Ti concediam, che poßi à spasso andare
Per ogni nostro luogo, ò in piano, ò in erto;
Senza Gabella alcuna mai pagare,
E vogliam ch’ogni cosa che dirai:
Non l’habbia alcun de nostri à sindicare.